Belluno e la sua Provincia

PROVINCIA  DI  BELLUNO

SITI

  

Belluno

La visita prevede una passeggiata attraverso il centro storico di Belluno: la medievale via Mezzaterra che conduce a Porta Rugo; Porta Dante e Porta Dojana; Piazza del Duomo sulla quale affacciano il Palazzo dei Rettori, in stile veneziano, Palazzo Crepadona e il Duomo di Santa Maria Assunta, di Tullio Lombardo, che contiene opere di Jacopo da Bassano, Schiavone, Diziani e Palma il Giovane. Notevole è l’alto campanile dello Juvarra. La visita prosegue in Piazza dei Martiri racchiusa da una cortina continua di palazzi con portici dove si trova anche la chiesa di San Rocco; vicino vi sono la notevole chiesa di Santo Stefano del 1485 in stile gotico italiano, la Loggia dei Ghibellini e il Monte di Pietà in Piazza delle Erbe.

  

Feltre

Suggestivo centro fortificato dell’area montana in provincia di Belluno, Feltre ha mantenuto le caratteristiche di centro storico con i suoi palazzi affrescati come nella migliore tradizione cinquecentesca.

Il percorso parte da Porta Imperiale e, percorrendo via Mezzaterra, vengono segnalati, oltre alle numerose facciate affrescate: la chiesa di San Giacomo, il caratteristico palazzo Bellati-Villabruna, il palazzo della Ragione con il teatro della Senna ed il fondaco della Biade.

Si incontra quindi il palazzo del Pretorio, attuale sede municipale, con la splendida sala degli stemmi.

Salendo verso la parte sommitale del nucleo storico, si arriva alla piazza della Legna progettata, come il vicino palazzo Guarnieri, dall’architetto Segusini.

La chiesa dei SS. Rocco e Domenico, con le fontane Lombardesche, chiudono la quinta della piazza verso nord.

Altri luoghi notevoli, da non perdere, sono il Vescovado Vecchio ora Museo Diocesano d’arte Sacra con pezzi rarissimi , la Galleria Rizzarda, nonché, fuori il centro di Feltre, il Santuario dei SS. Vittore e Corona ad Anzù (non raggiungibile con pullman turistici).

   

Cortina d’Ampezzo

Cortina non è solo la straordinaria perla delle Dolomiti, conosciuta in tutto il mondo per le sue bellezze ambientali e paesaggistiche, ma anche il centro della cultura e della storia ampezzane.

La visita parte dalla maestosa Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo che, costruita nel XVIII secolo, conserva all'interno opere di artisti dei secoli precedenti. Notevole l'Altare del Rosario con il bel tabernacolo, opere dello valente scultore Andrea Brustolon e della sua bottega.

La visita prosegue alla Ciàsa de ra Regoles che sorge in posizione centralissima dove sono allestiti tre Musei di assoluta importanza: il Museo d'Arte moderna, il Museo paleontologico e il Museo etnografico.

Il Museo d'Arte moderna "Mario Rimoldi" dedicato, appunto, a Mario Rimoldi, sindaco di Cortina negli anni '50, ottimo collezionista di opere sopratutto dei Maestri del '900 tra cui spicca un'importantissima antologia di Filippo de Pisis, oltre a opere di Morandi, Guttuso, De Chirico, Campigli e molti altri.

Il Museo paleontologico "Rinaldo Zardini" dedicato al ricercatore che attraverso questa raccolta consente di ripercorrere, lungo i meandri determinati non solo da decine di millenni, ma addirittura da milioni di anni di storia del globo terracqueo, gli avvenimenti che interessarono l'area dolomitica.

Il Museo etnografico. Una terra ricca di storia e di tradizioni come l'Ampezzano non poteva non avere un centro capace di custodire e di trasmettere i connotati profondi, ma anche esteriori della vita e della cultura di questa specialissima realtà.

  

Lentiai

A pochi km da Feltre si incontra il comune di Lentiai la cui Chiesa Arcipretale di S. M. Assunta, ora monumento nazionale, contiene numerose pale di notevole valore di Tiziano e Cesare Vecellio, oltre ad un interessante e vasto ciclo di dipinti su tavola che decorano il soffitto cassettonato: si tratta di venti tavole raffiguranti la Vita di Maria, opera di Cesare Vecellio.

   

Le Miniere della Val Imperina

Lungo la strada per Agordo, si incontra il Centro Minerario della Val Imperina.

Il sito è un monumento di archeologia industriale unico nel suo genere ed è stato restaurato da pochissimo. Si tratta delle antiche miniere di rame (risalgono al 1417) prima di proprietà della nobile famiglia Gritti Brandolini Crotta e dal 1669, confiscate dalla Serenissima Repubblica di Venezia che ha trasformato il complesso in uno dei centri minerari più attivi in Europa. Sono visitabili l’antico fabbricato del XV secolo contenente i forni fusori, il percorso di lavorazione che parte dalla Galleria Magni scavata nella montagna (suggestivo percorso all’interno della galleria) fino al pozzo Donegani per la torrefazione.